In un mondo frenetico e pieno di pressioni, la ricerca del benessere mentale è diventata un'esigenza sempre più sentita. Fortunatamente, la psicologia positiva ci offre una serie di strumenti e strategie per coltivare la felicità e vivere una vita più appagante. Cosa è la psicologia positiva? Nata negli anni '90, la psicologia positiva si concentra sugli aspetti positivi dell'esistenza umana, come la felicità, la gratitudine, l'ottimismo e la resilienza. Al contrario della psicologia tradizionale, che si focalizza principalmente sui disturbi mentali e sulla loro cura, la psicologia positiva studia come promuovere il benessere mentale e aiutare le persone a vivere una vita più felice e significativa . Quali sono i principi della psicologia positiva? Tra i principi chiave della psicologia positiva troviamo: Felicità e benessere: La felicità non è solo l'assenza di dolore, ma uno stato di benessere mentale che comprende emozioni positive come gioia, serenità e
L'invidia, l'emozione più inconfessabile che in alcuni casi può avvelenare a tal punto la vita da rendere infelici, esclusi e distruttivi. Una forte invidia può addirittura intaccare la salute. Come citava Leo Buscaglia (docente e scrittore statunitense):"Tu sei il miglior te stesso, ma a voler essere un altro sarai sempre e semplicemente il miglior numero due"
Benchè siano "sorelle", l'invidia non va confusa con la gelosia. Se nel secondo caso si ha la paura di perdere qualcosa o qualcuno, il soggetto che prova invidia desidera quello che un'altro possiede ma che lei non ha, e alle volte coltiva un piacere malvagio, chiamato "schadenfreude" ossia la soddisfazione provata davanti alle disgrazie altrui. Oggi si vive nell'epoca dei social, dove vacanze, celebrazioni, festeggiamenti, baci e abbracci vengono postati in continuazione aumentando la tendenza a confrontare la propria vita con quella degli altri. In base a degli studi, queste immagini di "vita perfetta" possono ripercuotersi sui soggetti più sensibili, facendo avvertire insoddisfazione, dolore emotivo e risentimento. Bisogna far capire ai soggetti invidiosi che tutto quello visibile sui social non è una reale rappresentazione della vita, ma un'immagine parziale, costruita ad arte. Il segreto sta nel comprendere come istanti condivisi sul web non siano altro che momenti di un'esistenza certamente imperfetta, perchè la maggior parte delle volte non si pubblica momenti di sofferenza, di preoccupazione, di malattia, di paura, di litigi o di problemi comuni, ma lo si mette da parte per dare spazio alla finta felicità. Il continuo rimuginare sull'immagine vista attraverso i social non rende sereni gli invidiosi e questo innesca un circolo vizioso di negatività. Abbasso l'invidia!
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